Tre giorni consecutivi di voli cancellati, esplode la rivolta e
i viaggiatori fracassano i check-in e distruggono le vetrate
Buenos Aires, aerei non partono e i passeggeri assaltano lo scalo
Nessuna informazione, migliaia di persone abbandonate a se stesse
Una famiglia colombiana bloccata in aeroporto dalle 7 di giovedì mattina
BUENOS AIRES - Voli cancellati per il secondo giorno consecutivo, all'aeroporto internazionale "Pistarini" di Buenos Aires scoppia la rivolta dei passeggeri: inferociti, hanno devastato lo scalo, fracassato i desk dei check-in e mandato in frantumi le vetrate del terminal delle Aerolineas Argentinas. Migliaia di persone bloccate e abbandonate a se stesse, nessuna informazione, il personale è scomparso da tutte le sale d'aspetto mentre i video continuano a segnalare voli in orario.
Tutto era cominciato venerdì, quando l'Aerolineas Argentinas, per il 95% di proprietà del gruppo spagnolo Marsans, aveva cancellato un primo volo per la Colombia. Ma neanche sabato i passeggeri rimasti a terra erano riusciti a partire. A ciò si è aggiunto uno sciopero degli addetti ai bagagli, che ha compromesso ulteriormente la situazione.
Alcune decine di passeggeri bloccati all'interno dello aeroporto per il secondo giorno consecutivo hanno perso la pazienza e, nella notte fra sabato e domenica, hanno bloccato gli accessi all'imbarco anche ai passeggeri di altre compagnie. Risultato: lo scalo gettato nel caos, e centinaia di persone "imprigionate", atti di teppismo e lancio di oggetti contundenti contro il personale delle Aerolinas. Ma, ancora, nessuna soluzione.
Stefano Frigo e Mattia Eccheli, due giornalisti trentini, in attesa di imbarcarsi per Rio de Janeiro e tornare in Italia, confermano: migliaia di passeggeri da tutto il mondo accampati nell'aeroporto e decine di voli cancellati anche oggi. Una famiglia colombiana di quattro persone, che deve rientrare a Bogotà, è al "Pistarini" dalle 7 di giovedì mattina. Molti passeggeri si sono messi in contatto con le ambasciate dei rispettivi Paesi, la situazione diventa più drammatica col passare delle ore. E in tanti continuano a ignorare quale sarà il loro destino.
domingo, 13 de enero de 2008
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1 comentario:
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