24/10/2007 (7:54)
Ridi per me Argentina
Un comizio di Cristina Kirchner
La moglie del presidente
che sarà presidente
EMILIANO GUANELLA
BUENOS AIRES
Cristina Kirchner arriva con mezz'ora di ritardo, sorriso disteso e un tailleur rosa salmone che si fa strada tra le tute blu della scuola-fabbrica «Emilio Tomasin». Siamo alla Tablada, quartiere industriale nel cuore della Matanza, periferia Ovest di Buenos Aires, sobborgo da un milione e mezzo di abitanti, che fu un grande polo industriale e che oggi naviga a vista per uscire dalla crisi. Un lungo applauso saluta la coppia presidenziale: lei al centro, subito dietro il marito Nestor, presidente che lascia il potere sperando di tornare, se tutto fila liscio, fra quattro anni. Il clima è rilassato: i sondaggi pronosticano che la senatrice Cristina Fernandez ce la farà già al primo turno, domenica prossima. La data è speciale perché si ricorda il «giorno della lealtà», quando nel 1945 migliaia di persone scesero in piazza per far tornare al potere Peron.
Cristina inaugura una scuola per tornitori meccanici intitolata a Tomasin, giovane operaio desaparecido durante la dittatura. «I militari che se lo portarono via volevano la distruzione del nostro tessuto industriale. Oggi stiamo dimostrando che l'Argentina può tornare a produrre, con tre milioni di posti di lavoro. Non ci fermeranno». In prima fila, sotto il sole cocente, ci sono i dirigenti del sindacato CGT, che un anno fa si prendevano a scazzottate davanti alla salma di Peron trasportata in un mausoleo fuori Buenos Aires. Alla Capa, come la chiamano i suoi, piace parlare a braccio, con la voce sempre pronta a rompersi su due microfoni che insieme producono un leggero effetto retro, che ricorda i discorsi di Eva Duarte. Cita Evita ma tratta poco i temi d'attualità di una campagna elettorale che sembra non entusiasmare gli argentini: l'inflazione nascosta dai numeri ufficiali, la criminalità, la crisi energetica alle porte. Non ha in programma dibattiti con i suoi sfidanti, la progressista Elisa Carriò e l'ex ministro d'economia Roberto Lavagna.
Nel suo ultimo spot elettorale, trasmesso lo scorso fine settimana, una mezza dozzina di bambini in un asilo spiegano cosa è, per loro, il FMI: un animale strano, una nave spaziale che si scontra con la luna, un uomo che passeggia il suo cane. La voce ovattata dello speaker fuori campo spiega: «Grazie a noi i tuoi figli e i tuoi nipoti non sanno cos'è il Fondo Monetario. Invece di prestarci denaro è ora che vengano da fuori per investire nel nostro Paese». Prima di scivolare via per andare ad abbracciare gli operai dietro le transenne, scambia due battute con il cronista alla Blues Brothers di «CQC», il programma argentino creatore del format delle «Iene». Un modo per umanizzare una candidata sfuggente, a tratti fredda, che gli argentini conoscono poco. Il settimanale «Noticias» ha definito la sua campagna elettorale come la più indecente della storia, riferendosi, dati alla mano, all'uso dei fondi pubblici: 130 milioni di pesos, 28 milioni di euro, spesi tra aerei di Stato, hotel, logistica per gli eventi e la pubblicità ufficiale, triplicata nell'ultimo anno per i media amici del governo.
«E' una corruzione più discreta - spiega Nelson Castro, popolare giornalista radiofonico - rispetto a quella volgarissima dei tempi di Menem. I casi scoperti rimandano ad un vero e proprio sistema legato agli appalti pubblici, la grande porta d'entrata delle tangenti. Ci sono i meriti, come la ristrutturazione del debito pubblico e la ripresa economica ma le lacune restano». Fanatica del look, la first lady controlla personalmente le foto che escono sui giornali e s'infuria quando uno scatto scopre troppo la linea non proprio morbida su fianchi e gambe. Nei giorni scorsi ha ricevuto anche l'appoggio esplicito di Diego Armando Maradona «Voto Cristina - ha detto l'ex campione - senza ombra di dubbio perché è ora che una donna ci governi». Il comizio della Tablada si chiude con l'ultima arringa, Nestor che guarda con ammirazione e il pubblico che canta la marcia peronista assieme al jingle di campagna. «Davanti alla vita - dice la candidata - bisogna avere un'attitudine di lotta e di ottimismo, con la mano tesa sempre verso gli altri. Forza compañeros, in questo meraviglioso giorno di sole. Siamo davvero sulla strada giusta».
jueves, 25 de octubre de 2007
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